lunedì 9 febbraio 2015

Jean Robert, "La rapina impunita", 2014

Jean Robert - LA RAPINA IMPUNITA – COME EVITARE CHE IL RIMEDIO SIA PEGGIORE DEL MALE  2014, pagg 234 Ediz. Museodei, Riola (Bologna)  www.museodei.com  


Un libro sulla ‘crisi’ scritto da uno storico dell’urbanistica criticamente attento ai problemi della mobilità, costituisce una singolarità interessante. Non è quindi sorprendente che l’autore si definisca ‘un pedone dell’economia che  vuole rivolgersi ad altri pedoni dell’economia’.

Intellettuale raffinato, Jean Robert si trasferì a Cuernavaca, in Messico, nel 1972, attratto dalle idee di Ivan Illich e del suo famoso CIDOC, Centro di Documentazione Interculturale, che dal 1966 al 1976 fu punto di incontro di rappresentanti del pensiero critico del tempo, provenienti da tutto il mondo. Al CIDOC stabilì con Illich una fraterna amicizia e una intensa collaborazione durata fino alla morte di questi, nel 2002. E ‘illichiana’ è la sua interpretazione della crisi e dei suoi possibili sbocchi. Jean Robert è autore di vari libri, di cui alcuni pubblicati in Italia: Tempo rubato (Red,1992) e La potenza dei poveri, scritto con Majid Rahnema (Jaca Book, 2010).

domenica 8 febbraio 2015

I.Kant, Per la pace perpetua

http://www.kantiana.it/wiki/images/e/e0/Pace.pdf

"Per la,pace perpetua"
Testo di Immanuel Kant (1724-1804), scritto nel 1795.
Testo integrale della traduzione italiana del 1883 salvato dalla Università della Valle d'Aosta

mercoledì 28 gennaio 2015

Verde Ambiente, "Riciclo riciclo"

"Riciclo  Riciclo.  Dagli  Stati  Uniti  all'Italia  il riciclaggio alla portata di tutti"

Editoriale Verde Ambiente, Corso Vittorio Emanuele 154, 00186 Roma (tel.06/3608181), 1993, 158 pp.


Pensato come traduzione italiana di "The Recycler's Handbook", il volumetto fornisce preziose  informazioni sulle iniziative di raccolta separata e di riciclo dei rifiuti in Italia e contiene numerosi indirizzi di enti e uffici preposti alle operazioni di riciclo e al commercio dei materiali riciclabili e delle merci riciclate.



martedì 6 gennaio 2015

G. Germani, "Rileggendo Tiziano Terzani"

Aldo Zanchetta

Gloria Germani, “Rileggendo Tiziano Terzani ‘Verso la rivoluzione della coscienza’”,  Milano, Jaca Book, 126 pagine.

Scrisse una volta Ivan Illich : “Considero che un atto è rivoluzionario solo quando la sua apparizione all’interno di una cultura stabilisce in modo irrevocabile e significativo una nuova possibilità, vale a dire una trasgressione dei limiti culturali che apre un nuovo processo”. Non sono molti gli scrittori che hanno compiuto questo genere di atti rivoluzionari. Illich e Terzani rientrano fra questi. Personaggi fra loro diversi per molti versi, essi ebbero in comune la capacità di muovere una critica radicale alla società occidentale, alla sua autoreferenzialità e in particolare alla sua più moderna perversione, quella di voler imporre ai popoli tutti un unico modello culturale tramite la promozione dello “sviluppo”, questa nefasta “credenza occidentale” (G.Rist)

Laura Fano Morissey, "Invisibili ?"

Aldo Zanchetta

Molte e diverse le sensazioni provate leggendo il libro Invisibili? - Donne latinoamericane contro il neoliberismo. di Laura Fano Morissey.
Quando, vari giorni or sono, ricevetti una mail con la quale l’autrice chiedeva il mio indirizzo per inviare, scriveva, un libro centrato sulle lotte, in patria e fuori, delle donne latinoamericane, pensai: “un’altra persona che sull’onda dell’entusiasmo di una episodica esperienza nel mondo  de abajo (in basso) latinoamericano -quello in cui si sviluppano le ribellioni fra le più creative e convincenti contro l’oppressione di quelli arriba (in alto)-  ha sentito il bisogno di esprimere  in uno scritto la sua scoperta prima ancora di averla digerita.
Pre-giudizio rivelatosi ingeneroso fin dalle prime pagine, che mi hanno avvinto e a tratti commosso. 


martedì 30 dicembre 2014

"Natura e storia"

Giorgio Nebbia e Luigi Piccioni, "Natura e storia. Raccolta di scritti (1970-2014)", ebook Edizioni Valori, 2014, 1010 KB, 459 pagine

Pier Paolo Poggio

La raccolta di scritti di Giorgio Nebbia curata da Luigi Piccioni, in coedizione tra Fondazione Luigi Micheletti (http://www.fondazionemicheletti.eu/altronovecento/quaderni/4/AltroNovecento-4_Nebbia-Piccioni_Scritti-di-storia-dell-ambiente.pdf) e “Valori”, copre una quantità di argomenti piuttosto impressionante entrando in rotta di collisione con le due opposte posizioni, in realtà complementari, che dominano il campo culturale in tema di ambiente (come di ogni altro settore minimamente rilevante in ambito scientifico): lo specialismo esasperato, la divulgazione giornalistica raffazzonata

Questa sorta di divisione del lavoro, esiziale per il progresso civile, è particolarmente radicata nel nostro Paese, riflettendo la tradizionale separazione e contrapposizione tra élite e popolo, detentori veri o presunti del potere e sapere e persone comuni, da mantenere in uno stato di minorità anche, e soprattutto, da quando è stata raggiunta la democrazia politica e l’accesso universale all’istruzione. L’atteggiamento di Nebbia, a lungo professore di merceologia all’Università di Bari, è invece caratterizzato dalla disponibilità piena e coinvolgente per una divulgazione puntuale, ancorata ai fatti, comprensibile ma rigorosa e sistematica, di tutto ciò che riguarda l’azione dell’uomo sull’ambiente in ogni epoca e latitudine, con le relative implicazioni sociali, culturali, etico-politiche (e anche religiose).

F:Gesualdi, "Il prezzo del ferro", 2010

Francesco Gesualdi, "Il prezzo del ferro. Come si arricchisce la più grande multinazionale del ferro e come resistono le vittime a livello mondiale", Bologna, EMI, 2010, 80 pp.

Questo libro racconta i misfatti di una multinazionale e la risposta della rete di resistenza popolare che vi si oppone. La multinazionale si chiama Vale, il suo piatto forte è il ferro. Che viene estratto in Brasile ma è quello che entra nel cemento armato delle nostre case, nella ghisa dei nostri motori, nell'acciaio delle nostre pentole. Vale, infatti, lo esporta in tutto il mondo.

Ad attirare l'attenzione sulla gravità dei danni sociali e ambientali provocati da Vale è stata la comunità comboniana del Brasil Nordeste. Missionari che ogni giorno odono le grida di chi si ammala per l'inquinamento, di chi finisce sotto i treni dell'azienda, di chi lavora da schiavo nelle carbonaie, di chi ha perso il lavoro perché non serve più. E non hanno potuto tacere, come testimoni del regno di Dio che è amore, giustizia, pace.
La denuncia ha dato vita alla campagna "Sui binari della giustizia", oggi estesa a livello mondiale con la partecipazione delle vittime di Vale di altri paesi: Mozambico, Perù, Canada, Indonesia... Anche in Italia si è costituito un gruppo di sostegno.
Le multinazionali fondano il loro potere sul denaro. I piccoli lo fondano sulla partecipazione e sulla forza di volontà. Nessun potere, neanche il più temibile, può rimanere in piedi se tutti insieme diciamo no.